Disgraziatamente a volte parlando dei paesi in Sud America, il traffico di droga arriva subito nella mente. Quasi ogni giorno che la polizia opera contro di questo flagello li. Nei bar, al mercato, tra i giovani nella società e soprattutto all’aeroporto la polizia impegna giorno per giorno a fianco del stupefacente. In questo articolo vi facciamo vivere un reportage che i nostri giornalisti hanno fatto in Perù, precisamente all’aeroporto di Lima laddove una signorina di ventiquattro anni ha interpellato per i poliziotti peruviani.
Il viaggio ingannevole
In pratica, quella ragazzina sta tornando nella sua paese dopo avere soggiornato per quattro giorni a Lima per poi la polizia l’ha condotta immediatamente nell’aula di analizzatore perché la radiografia mostrava un’immagina strana della signorina quindi sarebbe necessario di chiedere della spiegazione.
Quindi il brigate di stupefacente faceva qualche domanda alla cittadina messicana, cominciando per il motivo del suo soggiorno in cui la signora non esita rispondere che stava visitando un amico che l'ha incontrato su Facebook. Poi la polizia era diritta alla sua domanda chiedendo alla signora di dire la verità se per caso ha ingoiato le capsule di tipo droga. Siccome il risultato dello scanner non e stato evidente allora che il volo sarà entro due ore, il brigate di stupefatto doveva prendere una decisione in cui sia lasciare la ragazza partire informando la polizia messicana che prosegue l'indagine loro stessi.
La buona cooperazione
Finalmente hanno chiamato il procuratore che dovrà prendere la decisione necessaria. Appena e stato entrato dall aula di scanner il procuratore, la signorina si comporta diversamente mostrando più cooperativa. Sembrava preoccuparsi di ciò che la capiterà quindi ha detto che un amica l’accompagnava all’aeroporto per poi spariva subito e l'ha inviata per forza lì per vendere la droga. Di conseguenza la polizia avrà due azioni urgenti a risolvere in cui salvare la vita della signorina poi arrestare la sospetta socia.